25 Aprile 2024 Discorso del Sindaco di Borgo Val di Taro PR


Comune di Borgo Val di Taro Medaglia d’Oro al Valor Militare Ufficio del Sindaco

25 aprile 2024 – Festa della Liberazione

Saluti del Sindaco

Care cittadine e cari cittadini di Borgotaro,

se a ciascuno di noi venisse chiesto di scrivere il significato del 25 aprile su un foglio e di riporlo in una cesta – quasi a perpetuare simbolicamente il gesto democratico della scheda elettorale da riporre nell’urna – sono certo che raccoglieremmo diverse risposte, ciascuna frutto delle proprie suggestioni e ricordi e, ormai per una esigua minoranza, della propria esperienza personale.

Alcuni risponderebbero che è semplicemente un giorno di festa nazionale, altri l’anniversario della liberazione, la rinascita di una Nazione democratica, il giorno per ricordare il sacrificio dei caduti, il seme della nostra Costituzione repubblicana, e, forse i più romantici, scriverebbero che il 25 aprile è la cartolina della Resistenza, il film proiettato sopra le note di “Bella Ciao”.

Ognuno di quei fogli conserverebbe una testimonianza unica, originale, non omologata alla altre, una miscellanea di emozioni da riporre nello scrigno più prezioso che uno Stato ha il dovere di custodire e preservare: la Coscienza di un Popolo.

Se in quella gerla cercassimo il sedimento filtrato, il comune denominatore dei pensieri trasferiti negli scritti che la riempiono, il filo rosso che unisce una risposta con l’altra, se, in altri termini, volessimo ricercare il significato intimo ed autentico di questa giornata, alla base di essa si formerebbe una sola parola: “Antifascismo”. Il 25 aprile celebra, innanzitutto, la liberazione dal regime fascista e dall’occupazione militare tedesca di cui fu intrepida protagonista la nostra Resistenza.

Se mi è consentito preservare un rimando suggestivo a quella sporta, oggi da essa raccolgo un solo foglio che riporta la seguente frase: “Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”. La firma, apposta su quel foglio, è di Antonio Scurati.

Anche oggi, dunque, a distanza di 79 anni dal 25 aprile del ‘45, raccogliendo il monito affidato a quegli scritti, siamo presenti al cospetto del Monumento ai Caduti nei Giardini IV Novembre per confinare all’oblio quello spettro, per festeggiare la liberazione della nostra Nazione, stremata da anni di guerra, violenze, soprusi e ingiustizie di un regime, grazie all’eroico sacrificio delle formazioni partigiane.

Quel sacrificio, drammaticamente testimoniato col sangue versato dalle vittime cadute sul campo e dalla sofferenza di un Popolo, ci ha assicurato un avvenire libero e democratico e una Carta Costituzionale ispirata ai valori fondamentali e inviolabili a tutela della dignità dell’uomo e dell’uguaglianza di tutti i cittadini; il presidio valoriale insito nel tricolore, simbolo di unità nazionale.

A questo straordinario ed eroico epilogo ha contribuito anche il nostro territorio e la nostra gente: donne, uomini, giovani vite che hanno anteposto alla propria incolumità personale l’interesse superiore della libertà, di cui oggi beneficiamo grazie all’esempio e alle conquiste dei nostri Partigiani.

Costoro fin dal mese di settembre del 1943 si organizzarono costituendo varie bande, formate da donne e uomini di varia estrazione, così trasformando la Resistenza da mero anelito di libertà, in braccio operativo poi divenuto centro strategico di coordinamento politico-militare contro il nazifascismo attraverso l’azione delle Brigate che portarono, nel giugno del ’44, all’autoproclamazione del “Territorio Libero della Val Taro”, di cui ricorre quest’anno l’80° anniversario, e che precedette le famose esperienze di Montefiorino e della Val d’Ossola.

Quell’intrepida azione, volta alla liberazione dal giogo nemico, ha mietuto molte vittime, in particolare nei combattimenti del Manubiola (il 30 giugno), di Grifola (l’8 luglio), di Pelosa (l’11 luglio), di Compiano, Strela, Cereseto e Sidolo (il 19 e il 20 luglio) e l’eccidio del Santa Donna (il 6 gennaio del ‘45) e gli altri perpetuati nei territori contigui.

Alle giovani vite che hanno versato il sangue sulla nostra terra, ai loro discendenti, alla nostra Comunità – che ha ricevuto la medaglia d’Oro al Valor Miliare appuntata sul nostro gonfalone –, intendo oggi rinnovare il mio impegno personale e dell’Amministrazione Comunale a preservare il ricordo del loro sacrificio e di tutte le vittime delle guerre, in nome della libertà dei popoli e della solidarietà tra gli individui, a monito delle future generazioni.

Allo stesso modo, merita il nostro plauso e riconoscimento chi ha raccolto il testimone della Memoria, rinvigorendo il significato più intimo e profondo della Resistenza attraverso l’unica arma consentita in tempo di pace: la Parola. Il più efficace antidoto contro l’indifferenza e la reiterazione dei crimini che hanno sfregiato la storia di un Popolo e di una Nazione.

Oggi 25 aprile, dunque, in questa solenne occasione, consentitemi di porgere alcuni ringraziamenti a chi ha perseguito la nobile missione di preservare il lume della Memoria, di perpetuare nel tempo il significato della Resistenza e di tramutarlo da gesto meramente celebrativo a ispirazione dell’agire quotidiano.

In primis a Giacomo Bernardi, che ci ha lasciato il 6 dicembre scorso. Nel quinquennio in cui assunse le funzioni di Sindaco di Borgotaro si prodigò incessantemente per raccogliere testimonianze e documenti relativi al periodo di occupazione nazifascista nel nostro territorio e alla guerra di liberazione; assieme ad altri nostri concittadini raccolse e catalogò le pubblicazioni de “La Nuova Italia”, il giornale del Territorio libero del Taro, che rappresentano una rilevante traccia storica dei tragici accadimenti che interessarono le nostre valli dall’8 settembre 1943 fino al giorno della liberazione.

Proprio quel materiale costituì il supporto probatorio indispensabile per sostenere la richiesta di conferimento della medaglia d’oro al Valore militare al Comune di Borgotaro, poi concessa il 24 gennaio 1985.

S’impongo, inoltre, altri ringraziamenti.

L’11 aprile scorso, in occasione della celebrazione del 9 aprile 1945, giornata di liberazione di Borgotaro e dell’alta valle del Taro ad opera dei patrioti prima dell’arrivo degli Alleati, è stato presentato presso la sede dell’Unione dei Comuni il Fondo Archivistico “Prino Brindani”, nome di battaglia “Libero”, affidato nel 2023 all’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Parma, che ringrazio per la meritoria opera di conservazione della memoria. Intendo, oggi, rinnovare ai discendenti di Primo Brindani, ai figli Luisa Brindani, Piero Brindani, e alle nipoti Simona e Giuseppina Spagnoli, figlie di Clara Brindani, il più sincero ringraziamento per il nobile gesto; è un dono che onora e replica le gesta eroiche del loro avo.

Ringrazio Andrea Massari, Presidente della Provincia di Parma, che lo scorso 3 aprile si è recato a Borgotaro per consegnare ai Sindaci dei Comuni dell’Alta Valtaro la riproduzione della Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita nel 2006 alla Provincia di Parma, con l’intento simbolico di condividere con ciascuno dei 44 Comuni, il valore dell’onorificenza riconosciuta all’intera popolazione provinciale per il sostegno mostrato a favore della Resistenza.

Grazie a Salvatore Oppo, per essersi recato lo scorso 13 aprile nel Comune di Maglie, luogo natio di Achille Pellizzari, nome di battaglia “Poe”, per ricordare le gesta del partigiano che assunse le funzioni di “Commissario di guerra del Comando Unico Parmense”, nel corso di un pubblico evento organizzato dall’Amministrazione Comune di Maglie, e per il costante impegno che presta nei confronti della nostra Comunità raccogliendo e studiando i vari documenti e reperti riferiti al fenomeno della Resistenza in valle.

Grazie a Francesco Silvestri, Sindaco del Comune di Verbicaro, in provincia di Cosenza, per avermi invitato alla fine del mese di giugno dell’anno scorso a scoprire la targa commemorativa di due giovani partigiani caduti a Grifola l’8 luglio del ’44: Luigi Bozzia “Guelfo” di Borgotaro, e Vincenzo Errico “Vitto”, nativo di Verbicaro, la cui salma riposa nel sacrario presso il nostro Cimitero monumentale. Di recente egli mi ha comunicato che il Consiglio Comunale di Verbicaro, con delibera assunta all’unanimità il 27 dicembre scorso, ha conferito la cittadinanza onoraria al sottoscritto, non certo per meriti miei personali, quanto, piuttosto, come segnale di condivisione dei valori democratici e del contributo resistenziale che mostrarono quelle giovani vite cadute sul campo.

Ringrazio le associazioni partigiane, che, peraltro, proprio in questi giorni, come negli anni precedenti, hanno allestito la mostra documentario-fotografica dedicata alla resistenza presso palazzo Imbriani, arricchita dalla preziosa collezione di cimeli della famiglia Busi: l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – che di recente ha visto l’avvicendamento della presidenza della locale sezione di Borgotaro da Diego Rossi a Pierluigi Beccarelli, che ringrazio entrambi per il loro appassionato spirito di servizio – l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, nella persona del responsabile della Valtaro Salvatore Oppo, e l’Associazione Liberi Partigiani Italiani, nella persona del segretario provinciale Attilio Ubaldi, che hanno condiviso con l’Amministrazione Comunale il programma per le celebrazioni dedicate al 25 aprile, ma anche all’Associazione Don Antonio Beccarelli, l’Associazione Ricerche storiche Antonio Emmanueli, la Società di Mutuo Soccorso Imbriani, il Pio Istituto Manara, il Gruppo Alpini Borgotaro, e le altre associazioni ancora operanti nel territorio, che offrono un encomiabile servizio di conservazione della memoria storica nella nostra Comunità.

Sento l’obbligo, anche in questa occasione, di rivolgere parole si stima e di sincera riconoscenza, da parte dell’intera Comunità borgotarese, alle Associazioni del Volontariato e ai singoli volontari che le compongono, eroi civili che quotidianamente, attraverso l’impegno e il sacrificio individuale, testimoniano in tempo di pace, attraverso il dono del proprio tempo, la medesima vocazione solidaristica che animò i nostri Partigiani, e per la costante disponibilità mostrata nei confronti della Comunità civile e dell’Amministrazione Comunale.

Ringrazio anche le Organizzazioni Sindacali, che presidiano i diritti dei lavoratori e chi è custode della sicurezza del nostro territorio, in particolare l’Arma dei Carabinieri, i Carabinieri Forestali e la Polizia Municipale.

Ed inoltre grazie al Corpo bandistico borgotarese che, come ogni anno, allieta la celebrazione del 25 aprile, alle assessore Martina Fortunati e Stefania Mortali, alla dipendente comunale Sara Lamanna, che hanno contribuito all’organizzazione della presente celebrazione e delle altre manifestazioni contenute nel nutrito calendario dedicato al 25 aprile.

E da ultimo, per consentirmi di passargli la parola tra qualche istante, un grazie sincero a Tullio Carnerini, componente del Direttivo dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma, per aver assicurato la sua presenza tra noi oggi e per l’appassionata attività di studio e di divulgazione del fenomeno della Resistenza.

Mentre mi accingo a congedarmi portando il mio deferente saluto alle autorità civili – vedo e ringrazio il consigliere regionale Matteo Daffadà –, alle autorità militari e religiose, alla fine di questi sei fogli – che simbolicamente riporrò nella cesta a cui ho fatto cenno nell’introduzione – è scritta l’ultima frase che affido ai presenti e a chi, per impossibilità, non ha potuto raggiungerci: Viva il 25 Aprile, Viva la Resistenza, Viva Borgotaro medaglia d’Oro al Valor militare!

Grazie.

Borgo Val di Taro, 25 aprile 2024

                                                                                      Il Sindaco

                                                                              Avv. Marco Moglia

Mostra Resistenza Sala Imbriani


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